Quando ho iniziato la mia carriera naturalistica l’ho fatto studiando e collezionando le penne ed iniziando ad avvicinarmi ai rapaci notturni, partendo dalla mia preferita: la Civetta Athene noctua.
Da allora è stato un susseguirsi di attenzioni ai dettagli per ogni ritrovamento, di studio e confronto, di errori e intuizioni, carteggi con ornitologi in tutta Europa e letture di libri: per questo oggi sono felice di condividere con voi le mie conoscenze certo che il confronto mi porterà a nuove scoperte e segreti dei piumaggi celati e da imparare.
Quante volte camminando e cercando tracce di questi predatori mi sono imbattuto nel ritrovamento di qualche remigante di Civetta, ma sin dai primi anni confrontando queste penne con alcune che avevo trovato ed appartenenti ad altre specie, mi resi conto della grande somiglianza con remiganti provviste di ocelli simili. Oggi parleremo in questo articolo proprio dei potenziali errori di identificazione tra penne di civette e di altri animali.
Se qualcuno volesse nel mio canale Gufotube (ecco il link e puoi gufoiscriverti) ho dedicato una puntata ai piumaggi con un diretta di 2 ore, clicca qui se vuoi vederla.
Alula e remigante di Civetta Athene noctua
Una di queste remiganti è quella di Picchio verde Picus viridis, che si presenta simile nelle dimensioni e non è inusuale trovare episodi di simpatria, tra questi due animali, ovvero con una sovrapposizione tra questi gli ambienti frequentati.
Pensate alle abitudini terricole delle civette che sovente cacciano nei prati aperti e sfalciati per cercare i coleotteri, qualche grillo o i lombrichi, sono gli stessi prati frequentati dai picchi verdi che banchettano mangiando formiche tra i fili d’erba.
Qui vi riporto le penne di picchio verde e di civetta che denotano colori non molto dissimili, ma quelle del picchio verde hanno nella lamina esterna una colorazione verde oliva uniforme e assente nelle penne di civetta.
Inoltre le remiganti, eccezion fatta per le primarie più esterne, hanno nelle civette un apice più arrotondato rispetto a quelle di picchio verde che presentano un'apice più squadrato, che ricorda nella forma quella dei Fringillidi.
Confronto tra penne di Civetta e Picchio verde
Remiganti di Civetta
Un’altra specie che curiosamente evidenza qualche somiglianza a quella di civetta appartengono ad un volatile che non frequenta gli stessi ambienti: il Chiurlo maggiore Numenius arquata.
Questo volatile evidenzia alcune remiganti secondarie tondeggianti che mostrano ocelli e colori simili, in molti casi le remiganti presentano ocelli sulle due lamine (interne ed esterne) e la forma stessa è un pò diversa, ma vista dal vivo se non si è esperti potrebbero creare confusione.
Ecco le remiganti del Chiurlo Numenius arquata.
Penne remiganti di Chiurlo con ocelli che ricordano quelli della civetta
Il mondo delle penne è affascinante: fatto di colori, forme, leggerezza e di una capacità di mimetismo e comunicazione davvero sorprendenti, ma una volta che la penna viene persa per la muta, per un trauma o una predazione, la medesima diventa per noi un segno di presenza e quindi il nostro istinto da Sherlock Holmes prende il sopravvento.
Non lasciamoci ingannare, tuttavia, da penne simili a quella della nostra amata civetta.
Ed ora veniamo al parente stretto della civetta che spesso ha ingannato alcuni naturalisti e neofiti e potrebbe ingannarci, ovvero l'Assiolo Otus scops, che però denota alcuni aspetti peculiari che ci aiuteranno a non sbagliare.
Gli assioli infatti denotano colori diversi a seconda dei morfismi (grigio, rosso e intermedio) dei loro piumaggi, ma sulle remiganti i disegni sono leggermente diversi e nella parte apicale è presente una vermicolatura evidente che facilitano il riconoscimento, senza rischi di equivoci poiché nelle civette tali disegni sono assenti.
Inoltre il fondo degli ocelli nelle penne di assiolo mostrano un colore leggermente diverso, nella civetta è color crema o sabbia, negli assioli più marroncino o grigiastro, nondimeno il numero di ocelli è inferiore nelle civette.
Penne remiganti di Assiolo Otus scops si vede chiaramente nella parte apicale una parte abbondante di vermicolare assenti nelle penne di civetta (sopra e sotto)
Questo piccolo Strigide che potrebbe ingannarci propone nel suo piumaggio questo dettaglio utile al riconoscimento e da oggi sarà più facile arrivare alla determinazione delle remiganti di civetta senza confonderci.
Tuttavia il mio lavoro di divulgazione è iniziato tanti anni fa e recentemente ho progettato, redatto e pubblicato un libro che è il compendio dei segreti delle penne dei gufi italiani: nel mio libro Sulle tracce dei gufi trovate moltissime fotografie di penne e piumaggi, spiegazioni e tutorial che vi aiutano moltissimo a riconoscere le penne dei rapaci notturni che trovate sul terreno, anche evidenziando i casi di confusione.
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Recensito in Italia il 4 maggio 2020
Acquisto verificato
L'autore, Marco Mastrorilli, è un grande conoscitore dei rapaci notturni, tanto d'aver meritato un premio che lo riconosce come miglior "gufologo" a livello mondiale. Nel libro "Sulle tracce dei gufi" troviamo una panoramica completa su questi affascinanti volatili, gli argomenti sono trattati in modo esaustivo e corredati da splendide immagini. Sono stati presi in esame: civette, allocchi, barbagianni e assioli. Troverete indicazioni utili per riconoscere le penne e le borre, oltre a ciò ci sono capitoli dedicati alla riproduzione e svernamento, canti e owlwatching e consigli utili riguardanti il playback. Acquistato per passione, ma utile anche per la didattica. Bellissimo libro 2 persone l'hanno trovato utile
Recensito in Italia il 10 aprile 2020
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Recensito in Italia il 27 luglio 2020
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Recensito in Italia il 26 aprile 2020
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