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Immagine del redattoreMarco Mastrorilli

Cronache gufesche a Monselice: un corso tra nidi, penne, allocchi e civette

Aggiornamento: 29 set 2020

In questi 30 anni di attività e vita dedicata, in gran parte, allo studio e alla divulgazione del mondo segreto dei gufi ho tenuto molti corsi, conferenze, uscite notturne in tutta Italia.

In alcune occasioni mi sono sentito di scrivere e narrare la cronaca di questi incontri, quasi fosse un diario per tenere una memoria di quanto ho vissuto, delle persone che ho incontrato in una serata, escursione, conferenza o corso che sia.

A volte l’ho fatto con un video e in altri casi con una traccia narrata su carta.

Alla base di tutto, i corsi sono momenti importanti per me perché sono un confronto e un grande arricchimento non solo umano ma anche professionale, rispetto ad una conferenza di una sera, il corso ti fa vivere uno o due giorni con delle persone alle quali puoi condividere questa mia grande passione per i gufi.

Se pensate che il giorno dopo aver tenuto questo corso, sono stato a Bassano del Grappa al Museo del mio scrittore preferito, il caro Hemingway, beh è facile pensare che mi sia venuta un gran voglia (e questa peraltro non manca mai) di scrivere.


Partiamo per gradi, ma entriamo nel vivo del corso sui gufi di Monselice.

Tutto è partito qualche tempo fa, quando Dario Bacchin mi ha contattato per organizzare una conferenza ma poi abbiamo pensato a un corso, dapprima senza uscita notturna e poi invece abbiamo scelto la del corso e anche una conferenza pubblica.

Un corso per aiutare i partecipanti ad imparare a vedere, osservare gufi, civette, barbagianni ed assioli liberi in natura (la foto di apertura dell'articolo è di Umberto Perazzolo, amico da anni e partecipante al corso).


Splendida immagini di due civette fotografate da Umberto Perazzolo uno dei corsisti di Monselice


Dopo qualche carteggio su whatsapp e messanger che vanno a sostituire quelli più classici di un tempo che fu, segnati dal tempo e da lettere, penne, inchiostri, calamai e carte vergate, eccoci alla definizione di una data e alla scelta di un posto.

La location è importante, sebbene ogni luogo probabilmente abbia un qualcosa da regalare al relatore se è capace di entrare in sintonia con il sito che lo ospita, la storia e il vissuto di ognuno di questi.

Ed infatti anche in questa occasione questo è successo, sin dal primo momento questo parco mi ha regalato una bella vibrazione.

La location prescelta è Parco Buzzaccarini (del quale vi parlerò meglio dopo) che si trova nella ridente cittadina di Monselice in provincia di Padova, dove peraltro non ho mai tenuto conferenze e corsi e quindi è sempre un piacere.

Una nuova provincia o in altri casi una nuova regione è un pò come un armatore con la sua nuova nave che attende il varo con la classica bottiglia di champagne da lanciare contro la chiglia, come buon auspicio. Emozionante!

Dopo qualche promozione sui social, le prime persone si iscrivono e raggiungiamo velocemente il numero minimo ed anche più. Un piacevole percorso che ci permette di procedere e alla fine, in considerazione degli spazi concessi dalla Pandemia Covid, tenendo presente i dovuti distanziamenti, si giunge ad una sorta di tutto esaurito che fa sempre piacere al relatore, ovvero al sottoscritto.


i corsisti di Monselice a Parco Buzzaccarini


Arriviamo in Veneto un giorno prima, accompagnato da Stefania, la mia compagna, anche perché quest’anno rinunciando alle nostre tradizionali vacanze in Corsica, abbiamo sfruttato le varie conferenze per girare l’Italia (Roma, Assisi, Arona, Delta del Po e Comacchio… e altri luoghi meravigliosi durante le nostre recenti date) per apprezzarne le sfumature più nascoste, sovente dimenticate.

Poiché Stefania, anche sollecitata da Dario Bacchin che le ha ricordato la stretta vicinanza della sede del corso ad Abano Terme, approfittiamo e ci facciamo un breve pausa termale in una località che in passato toccava anche i 3 milioni di visitatori annui.

Oggi le presenze sono calate come è successo in altre leggendarie mete termali, ma Abano terme ci accoglie con un bel sole, una leggera brezza e un bell’Hotel: il Venezia dove campeggiano due grandi leoni di San Marco e per un relatore di nome Marco, sono anch’essi di buon auspicio.

Passiamo il pomeriggio nelle terme sguazzando nelle calde acque termali salso-bromo-iodiche, un pomeriggio di relax davvero tonificante, anche troppo considerato che mi mette un pò di sonno.

Un aperitivo e poi una cena in un ristorante nel cuore di Abano e una sfilata di modelle in albergo per la collezione invernale di un negozio locale sono una lieve distrazione prima di riposarmi visto che mi aspetta una giornata intensa, con una vera full immersione gufesca.

Il mattino seguente abbiamo appuntamento da Giada Zandonà, giornalista del Mattino di Padova che ha curato parte della promozione del corso.











dal Mattino di Padova


Partiamo dall’Hotel Venezia in direzione Monselice e strada facendo intravedo sul ciglio di una strada una civetta investita da un’auto. Una parola e Stefania che stava guidando capisce che deve invertire la marcia, torno e raccolgo la sventurata civettina, pensando possa essere, ahimè visto la triste sorte, un modo per approfondire alcuni dettagli legati ai piumaggi.

Il ritrovo è all’ingresso di Parco Buzzaccarini, un polmone verde nel cuore di Monselice.

Ai padovani è noto anche come “Boschetto dei frati”, non troviamo subito il parcheggio e gli giriamo intorno notando che non è certo piccolo e che è circondato da mura prevalentemente antiche.


Questo luogo esiste infatti dal 1162 e adiacente al parco stesso esisteva un ospizio per pellegrini e viandanti inizialmente affidato a monaci benedettini e rimase gestito della chiesa sino a quando nel 1668 passò alla Repubblica di Venezia.

Oggi il Parco è uno spazio verde con campi di calcio e pallavolo, laghetti, panchine ed è ben curato. Tuttavia è anche ricco di piante secolari, boschetti alternati a prati verdi e si vede anche un vigneto, d incerto tradito alla fauna selvatica.

Finalmente arriviamo e Giada con grande gentilezza ci fa entrare con la Volvo, riusciamo a scaricare agevolmente il materiale didattico e qualche libro per eventuali acquisti dei corsisti.

Appena arrivato incontro oltre a Giada anche Umberto Perazzolo, bravissimo fotografo di notturni e civette in particolare ed è sua la foto con la quale apro questo articolo. E’ sempre un piacere incontrare amici come lui che da tutta Italia e dal resto del mondo mi permettono con le loro splendide immagini di farvi conoscere i rapaci notturni.

Stefania sistema un tavolino per registrare gli iscritti e alla spicciolata arrivano tutti i partecipanti che saluto con grande piacere.


Stefania alla sezione registrazione iscritti!


Il pubblico di questo corso è davvero vario studenti universitari, guide, fotografi, appassionati di gufi, un professore universitario e tutti sono puntuali e alla fine della giornata contiamo quasi una trentina di iscritti. Un numero perfetto per le dimensioni del luogo e delle nuove misure necessarie per operare in sicurezza dal covid.

Tutti con le mascherine e con un grande rispetto per la situazione spiacevole che stiamo vivendo.

Il corso è dedicato all’identificazione dei rapaci notturni e cerco di offrire al pubblico una gran quantità di indicazioni che spero siano state gradite.

La prima parte del corso è un pò penalizzata dalla luce filtrante dalle grandi vetrate e questo inficia a visione di foto e video davvero spettacolari che avevo preparato ma riusciamo comunque a finire questa parte del corso. Però se pensiamo oche le previsioni meteo di qualche giorno prima sentenziavano un weekend con un turbinio di pioggia, neve e vento. Direi che siamo stati fortunati poiché il tempo ci ha permesso di svolgere sia la parte al chiuso che quella all’aperto.

I partecipanti sono davvero motivati, fanno domande e per la prima volta in un corso ho 3 ragazzi under 14! Che bella soddisfazione, ho iscritti dal Veneto, ma anche luoghi non vicinissimi (Verona ad esempio) e persino fuori regione (Monza e Vallera nel piacentino).

La full-immersion pare molto gradita ed anche nella pausa pranzo si parla naturalmente di gufi & affini.

Alcuni incontri sono davvero particolari e mi riempiono di gioia. Ci sono moltissimi che hanno seguito le mie dirette su Gufotube che è un vero aggregatore di pubblico e appassionati, lo avevo già notato nelle date precedenti in giro per l’Italia ed anche qui abbiamo persone che hanno fatto centinaia di km per partecipare.


Marco Mastrorilli relatore al corso di Monselice

Incontro ad esempio Giulia Cadin che ricordo interveniva nella dirette di YouTube, ma anche Francesca Dell’Ora e Simona Boseggia entrambe guide AIGAE, come me, che hanno seguito con entusiasmo le mie avventure su Gufotube.

Nuovi amici come Beatrice, Claudia, Davide Elena ed altri con cui si parla di etica, gufi, penne, foto e poi piacevolissimo il dialogo con alcuni ragazzini, gli under 14 appunto… Marco, Davide e Leonardo.

Anzi sono proprio i ragazzini quelli che fanno più domande durante le lezioni.

Per Leonardo spendo una parola speciale poiché nella pausa pranzo mi mostra un suo elaborato grafico cartaceo che mi emoziona davvero, tanto che lo presenterò nella conferenza aperta al pubblico delle 18.

Leonardo con i miei libri ha preparato un album con ritagli fotografici e scritte a mano di ogni specie, di ogni dettaglio morfologico, fotocopiando e ritagliando le immagini dei miei libri, riprendo un libro davvero incredibile, se non fosse che è un pezzo unico glielo avrei chiesto in regalo!

Immaginate come autore come possa esser felice!



Insieme a Leonardo e al suo splendido album sulla vita dei gufi


Nel pomeriggio torniamo a lavorare e poi verso le 17 poco prima dell’uscita diurna per vedere e scoprire come si muovono i rapaci notturni nell’ambiente arrivano prima Riccardo Colato da Verona e poi Federico Pedron che avete già avuto modo di conoscere con l’intervista sui nidi artificiali di civetta sul mio canale gufotube (ecco il link per rivederlo).


Riccardo Colato di Verona, un piacere conoscerlo dal vivo dopo averlo incontrato come follower di Gufotube! Qui lui spiega le sue esperienza con i nidi di civetta

Qui è Federico Pedron a spiegare le sue esperienze con i nidi di civetta anche con lui un vero piacere incontrarlo a Monselice


Lascio la parola ad entrambi che raccontano le loro esperienze e nel frattempo sorseggio un pò d’acqua e li devo ringraziare entrambi perchè mi hanno regalato entrambi i nidi in legno di civetta che vi mostrerò presto con un video speciale dedicato su Gufotube.

Facciamo un’uscita diurna per raccontare alle persone come si muovono i rapaci, dove si possono trovare borre e penne ed infatti uno dei corsisti, Mattia, trova una penna remigante di civetta.


Lezione diurna sul campo


E poi

il giorno dopo basandosi su questa esperienza ricevo questa immagine che segue.

Che soddisfazione, bravi i miei allievi e allieve, pensate che Giulia Cadin domenica 27 (il giorno seguente al corso) ha trovato piume di civetta facendo due passi nel bosco.


Piume di civetta ritrovate da Giulia Cadin in una storia di instagram il giorno dopo aver partecipato al mio corso svolto a Monselice! Bella soddisfazioni gufologi crescono!


Appena torno, giusto il tempo perché la gentilissima Lara possa sistemare i microfoni sul palco e partiamo con la presentazione del libro “il Volo rapito” il pubblico pare gradire questa mia veduta offerta sul traffico illegale degli animali e si conclude tra applausi e un sempre piacevole firmacopie. Puoi comprare subito questo libro se vuoi scoprire i segreti di questo commercio drammatico.

Al termine della conferenza pubblica e prima della cena e dell’uscita notturna, Dario Bacchin con la fidanzata si avvicinano e mi portano un pacchetto regalo, inatteso quanto graditissimo, scartato esce un mio ritratto accanto al gufo delle nevi!

Meraviglia !

Dario Bacchin e Marco Mastrorilli che mostra lo splendido regalo ricevuto con tanto di ritratto!


Oggi oltre a tante gratificazioni una vera mèsse di regali. Pasta e farina biologica ma anche un gufetto portafortuna da Flaviana (altra corsista).


Un gufetto porta fortuna regalo di Flaviana con un bel Buona Fortuna ricevere i regali fa sempre piacere!


Ora manca il momento- clou della giornata: ovvero verificare se quanto ho detto si trasforma in avvistamenti diretti.

Prima una bella tavolata per una pizza e poi si parte in notturna. Qualche parola iniziale per raccontare qualche curiosità del playback e delle attrezzature consigliate (ad esempio le torce) e poi ci tuffiamo nel buio del parco.

Pensando che tre ore prima il parco era caratterizzato dal gran vociare di bambini e ragazzini che correvano dietro un pallone gridando o altri che si inseguivano in bici ora il silenzio è dominante.

Oscurità e silenzio creano quella magica atmosfera che accompagna ogni uscita notturna e genera nei partecipanti neofiti quel pizzico di adrenalina e attesa generata dal mistero del quale il gufo è simbolo per eccellenza.

Qualche decina di metri a piedi è arriviamo nello spiazzo, dove poche ore prima avevo dichiarato: - Qui potremmo proprio qui trovare e vedere civette e allocchi. -

Prendo la mia attrezzatura: l’i-phone, un cavetto audio con un jack modificato (visto che apple non accetta più i jack da 3,5 mm) e una cassa acustica.

Faccio disporre le persone alla giusta distanza, in un grande cerchio e con voce soffusa chiedo silenzio ed evoco un pizzico di pazienza poiché non sempre si ottengono risposte immediate.




Arriva il momento di tentare l’incontro, l’abbraccio magico con civette e allocchi. Lancio il richiamo partendo da quello della specie più piccola, quindi la civetta, nemmeno 3 secondi, quasi un record e due civette si lanciano nell’oscurità in volo, le sentiamo fare un gran vociare, risposte aggressive e rapidissime al mio richiamo (in questo video potrai vedere i segreti dei canti dei rapaci notturni).

Tutti le sentono cantare con una vocalizzazione squillante e trapela l’emozione dei partecipanti, fatte di piccoli gorgheggi esclamativi nonché qualche parola di ammirazione e stupore.

Il pubblico dei miei corsisti è incredulo, in effetti le civette hanno collaborato brillantemente.

Lanciamo un altro richiamo, ancora una civetta risponde e riesco a inquadrarla in volo con una torcia mentre sta volando con il caratteristico volo ondulato.

Magia pura!

Un grande successo, ormai io sono davvero abituato, pensate che ho fatto una stima delle persone che ho accompagnato in oltre 30 anni e probabilmente superano le 13-14 mila unità… ma è sempre bello ed emozionante anche per me. Ogni incontro mi regala qualcosa di nuovo da imparare.

A questo punto ridendo dico a tutti, visto che la magia si è consumata in pochi secondi: - Bene. A questo punto possiamo andare a casa. -.

Il pubblico divertito ride e nuovamente proviamo a lanciare un richiamo, ma stavolta l’obiettivo è contattare l’Allocco.

Qualche emissione e anche l’Allocco non si fa attendere emettendo il suo classico Hoot...! Potente e aggressivo, capace di creare anche un pizzico di inquietudine come suo solito.

Qui al Buzzaccarini i notturni non si fanno certo pregare!

Un maschio con un canto che ci arriva alle spalle, poi lo stesso allocco ci gira un pò intorno, ma non riusciamo a vederlo.

Il successo a questo punto è comunque totale. Il resto della serata mi permette di svelare segreti e aspetti più tecnici di come praticare il playback. Alla fine verso le 11 decidiamo di chiudere con un ultimo richiamo e chiedo: - Prima di lasciarci avete domande? -

Altri 20 minuti tra domande e risposte… l’entusiasmo è alle stelle e supera la stanchezza (il corso è iniziato alle 10 e dopo 13 ore…insomma ci stava…) e la frescura di una serata simil autunnale!

Alla fine i saluti con i titoli di coda che nel nostro caso sono la possibilità di tenersi in contatto, di vivere a distanza nei racconti di ognuno di voi corsisti le nuove avventure con i gufi che spero di aver stimolato. I miei corsi vogliono prima di tutto essere uno stimolo a scoprire questo mondo segreto quanto entusiasmante dei rapaci notturni.

L’auspicio dopo ogni corso è che sia riuscito a trasmettere con la mia passione la voglia di cimentarsi, di provare ad installare qualche nido, di cercare qualche civetta con il playback… queste sono le soddisfazioni migliori come relatore, scrittore e gufologo.

Scrivo questa cronaca di lunedì e mi sono già arrivati numerosi feedback entusiasti e quindi sono felice ancora una volta i segreti dei gufi mi hanno permesso di fare una bella figura.

I corsisti nella sezione download del mio sito potranno scaricare il materiale esclusivo che ho preparato per loro, inserendo la password creata per loro, mentre tutti gli altri lettori del blog possono entrare nel mio sito scaricando tantissimo materiale gratuito sui gufi, compresi alcuni libri. Tutto free!

Per i corsisti se volete lasciare un vostro feedback mi farà piacere!



Prossimo corso il 24 e 25 ottobre 2020 (2 giorni) a Barberino di Mugello tra Bologna e Firenze.

Il corso sarà completamente diverso da quello di Monselice dedicato a Barbagianni e Civetta e la domenica avremo uno spazio per una novità assoluta … ovvero la Birdsong teraphy per la prima volta in Italia.



Scrivete a gufotube@gmail.com per info e prenotazioni.

Vi aspetto.

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2件のコメント


Dario Bacchin
Dario Bacchin
2020年10月11日

Una bellissima giornata che oltre ad aver lasciato un piacevole ricordo a tutti i partecipanti ha dato spunto per nuove iniziative e progetti futuri!

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Giuseppe Esposito
Giuseppe Esposito
2020年9月28日

Che successone, anche il ritratto!

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