Mi sono trasferito a Torino alcuni mesi fa, dopo aver vissuto a Parma, a Grazzano Visconti, in Val Tidone e a Volterra, solo per ricordare gli ultimi 10 anni della mia vita, indubbiamente pervasa da una sorta di nomadismo che mi ha fatto conoscere luoghi molto diversi.
Come potrete intuire dalle cittadine che ho nominato, si tratta di luoghi ricchi di storia, ma la capitale storica del Regno d’Italia ha ben altra dimensione e spessore e qualsiasi guida può aiutarmi a scoprire aspetti poco conosciuti quanto ricchi di appeal.
Sempre alla ricerca di nuovi punti di riferimento, qualche giorno fa, mi è stato regalato un libro che mi ha piacevolmente sorpreso e lo voglio condividere con voi.
Un volume dalla duplice anima: in grado di introdurre un forestiero, come il sottoscritto, alla città sabauda, nonché capace di far riemergere vecchi ricordi per coloro che a Torino ci sono nati.
Il libro del quale vi parlo è “Chiacchierate torinesi” che, come ci ricorda il sottotitolo, sono pagine che si trasformano in un Tour narrativo tra i bar e i cafè del capoluogo piemontese.
I locali di ristoro e le pasticcerie torinesi sanno tramandare romantiche storie e suggestioni coinvolgenti.
Questo libro ne raccoglie le memorie, gli aneddoti e diverse curiosità, divenendo un intrigante spunto per esplorazioni di degustazione che gratificheranno lo spirito e il palato.
Per uno straniero come il sottoscritto l’effetto della lettura mi ha regalato proprio queste sensazioni. e la voglia di provare a scoprire questi luoghi del ristoro torinese.
Per un milanese, del resto, la metropoli torinese presenta aspetti di grande appeal e alcuni contrasti di difficile digestione.
Ad, esempio, se sei torinese ormai ti sarai abituato… ma da “straniero Lumbard” è spontaneo chiedersi: ma chi li ha inventati i controviali?
Torniamo a parlare delle Chiacchierate torinesi.
Il libro è un viaggio in short-stories che il progetto editoriale ha affidato a venti penne sapienti ed emotivamente coinvolgenti che hanno raccontato vivide storie di pasticcerie, caffetterie e bar torinesi.
Ad esempio, possiamo parlare del Bar Norman fondato da un vecchio cuore granata e della curiosa predilezione per lo stesso di Carlo Parola.
Qualcuno diversamente giovane lo ricorderà, un difensore che fece grande la Juventus e amava, paradossalmente, frequentare proprio il Norman.
Locale a tinte forti granata.
Di Carlo Parola ,da ragazzo, ricordo le suggestioni di mio padre che me ne aveva decantato le sue capacità acrobatiche e la mitica rovesciata.
Oggi, il calcio è cambiato: i palloni non presentano più le dolorose cuciture di cuoio, il ruolo è differente ma c’è un’atleta che evoca le stesse acrobazie: vi dice nulla un certo Zlatan Ibrahimovic?
Le emozioni che sa regalare lo sport sono sempre intense.
Tra i ricordi che riemergono nella fluida narrazione di Nico Ivaldi (uno dei venti bravissimi autori), colpisce quello di una sommessa trattativa di calcio-mercato per portare proprio il difensore Parola al Chelsea.
Oggi una trattativa con i club inglesi non stupirebbe, considerando anche il potere economico odierno del football d’oltremanica, ma se quella trattativa di calciomercato fosse andata a buon fine, sarebbe stata una svolta epocale.
Erano altri tempi e gli stessi manager inglesi ammisero che, a Londra, bar così suggestivi non ve ne erano.
Alla fine Parola rimase alla Juventus. Chissà se anche il bar Norman influenzò quella sliding door.
Passando da un locale all’altro questo libro vi riporta in una Torino ovattata, capace di avvolgerti nei suoi ricordi, lasciando affiorare un locale che mostra con forza questa potenza evocativa: il Circolo Canottieri Armida.
Circolo Canottieri Armida
Eros Pessina con una penna morbida, quasi voluttuosa, ci narra l’atmosfera vintage e romantica di questo locale che vive tutt’uno con il respiro profondo del grande fiume. Le acque lentiche del Po sembrano seguire il ritmo del racconto.
Per un pranzo o un aperitivo questo locale veste e può mutare l’abito da bar o ristorante, riuscendo a trasmetterci quell’atmosfera di calda accoglienza che ci fa stare bene. La stessa sensazione che ci offre la delicata narrazione dell’autore.
Qualcuno forse ricorda un celebre libro di Hemingway, uscito postumo, che molti considerano uno dei suoi capolavori più riusciti: Festa Mobile.
L’opera dello scrittore americano celebra la Lost generation (la generazione perduta), come la definì Gertrude Stein, e gli anni che il romanziere americano trascorse con la prima moglie Hadley, a Parigi.
Era la stessa Parigi narrata con trasporto ed elegante riverenza da Woody Allen in Midnight Paris.
Oggi questo libro mi riporta in quella dimensione, tra tavoli, caffetterie, penne e fogli di carta sui quali surfano inchiostri e penne stilografiche.
E la stilografica, oggetto che amo profondamente, è protagonista sullo sfondo del bel racconto "Una penna d'altri tempi" di Erica Comoglio che ci presenta il Barney’s ovvero il bar del circolo dei lettori.
Un circolo letterario che conserva lo charme dei salotti letterari parigini, nei quali si incontravano personaggi che hanno segnato la storia della letteratura e dell’arte come Hemingway, Fitzgerald, Joyce, Dos Passos, Picasso, Modigliani, Cézanne…
Erica è stata brava e capace di farci rivivere il magico primo incontro con questo bar, ben ancorato ad un legame intenso e profondo con la letteratura.
Considerando che parliamo di un libro di scrittori e racconti, questo locale, inserito nel Palazzo Ranieri della Roccia, con le sue vestigia barocche sprigiona un’energia potente dalla quale è impossibile distogliersi.
Forte della sua storia, di un passato quasi magnetico che lega questo angolo di relax alla sapiente arte dello scrivere, non potrete che emozionarvi.
“Chiacchierate torinesi” è capace di trasportarvi in un’immaginaria ed elegante carrozza con dei salti nel tempo che vi faranno vivere momenti storici diversi del capoluogo piemontese.
Le parole dei venti narratori accarezzano il lettore con toni e sfumature pastello, non concedendovi la possibilità di chiudere le pagine del libro, sino a quando non le avrete finite.
Il libro è fresco di stampa e proprio la bravissima Erica Comoglio, lo presenterà al Circolo dei lettori pochi giorni prima di Natale, il 19 dicembre, alle 21 con posti da prenotare. Non mancate.
Barney's Bar
Se amate Torino o se volete qualche consiglio per scoprire locali che hanno fatto la storia della città sabauda, lo storytelling narrato in “Chiacchierate torinesi” vi condurrà in un’ipnotico viaggio nel passato e nel presente.
Un libro piacevole da leggere, curato da Loredana Cella.
Racconti scritti da scrittori, dalla penna delicata e, capaci di coinvolgervi nel togliere il velo ad una Torino pronta a regalare emozioni.
Buona lettura.
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